mercoledì 16 ottobre 2013

Storia dei generi del cinema italiano

L’idea principale è stata quella di costruire una discussione intorno alla cultura cinematografica italiana e intorno a tutti i temi che questa può trattare, la quale terminerà, dopo uno studio approfondito, in un’esposizione completa durante la Fiera della Cultura che la Fundação Torino organizza ogni anno. Il blog agisce dunque come una sorta di appoggio e di comunicazione su questa discussione.
In questo progetto abbiamo, insieme agli studenti, l’ambizione di percorrere un cammino che vada dal cinema classico, con contributi di grandi maestri del cinema, a quello contemporaneo. La classe del I Liceo Scientifico lavorerà per approfondire un film e il genere cui appartiene, analizzando i temi principali individuati in:
-Il punto di vista dell’autore;
-Il messaggio del film e i suoi significati;
-I simboli;
-I paragoni con il momento storico;
-L’espressione artistica;
Per il momento, pubblichiamo nel blog il lavoro svolto in classe dagli alunni sulla storia dei generi del cinema, un settore in cui, nell’immediato dopoguerra (anche grazie alla costruzione degli studi cinematografici di Cinecittà) fino agli anni Settanta, il cinema italiano è stata esempio e fonte di ispirazione per molti registi di fama mondiale come ad esempio il grande Stanley Kubrick.



Il Genere giallo, dedicato ai film di suspence e polizieschi, nato negli anni 60, si sviluppa nel decennio successivo, in Italia, con un carattere diverso, dando origine al giallo horror, anche conosciuto come giallo all'italiana. Questo genere è una perfetta fusione tra le atmosfere thriller e i temi tipici del cinema horror. Generalmente è ambientato in grandi città italiane, il mostro o l'assassino non sono mai esibiti e le vittime preferite dal killer sono sempre belle donne. Il suo principale regista, che diede successo internazionale al genere, è Dario Argento. È un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, noto internazionalmente come maestro del brivido. Tra i suoi lavori più importanti Profondo rosso, L'uccello dalle piume di cristallo, Opera, Le tre madri. Una sua caratteristica principale è trasmettere nelle sue opere le proprie paure, concentrandosi sui meccanismi del terrore e facendo sì che i suoi film siano anche personali. Nei suoi film, il regista dichiara:"forse il successo dei miei film è dovuto anche ad alcuni trucchi o espedienti psicologici che utilizzo per rappresentare la paura, associandola al ricordo che ognuno di noi porta dentro di sé, nel proprio inconscio." La colonna sonora di questo genere consiste in musiche che stimolano la paura e la psicosi dell'inconscio, come le musiche del gruppo Goblins. Questa é una banda di rock progressivo, nota in particolare nei film di Dario Argento.
Aline, Giulia, Luisa, Yasmin




Il Cinema d'Autore è nato alla fine degli anni Cinquanta, ed é caratterizzato da tematiche esistenziali che sono più introspettive che descrittive, estremamente attento alle psicologie dei personaggi più che agli eventi. I registi più importanti sono:  


-Federico Fellini, che abbandonò gli schemi narrativi tradizionali e adottò un universo circense fantastico, di difficile comprensione al pubblico ma molto amato dalla critica.




 



-Michelangelo Antonioni, conosciuto come il maestro dell'alienazione e dell'incomunicabilità, la sua cinematografia è lenta e riflessiva.









-Pier Paolo Pasolini iniziò nel cinema con il film Accattone, e narrava del sottoproletariato, che viveva senza speranza. Pasolini considerava il cinema un linguaggio molto diverso dalle altre arti e sentiva il bisogno di essere asciutto e di usare i mezzi più semplici. Come disse lui stesso: "La grande difficoltà che uno scrittore deve affrontare per esprimersi "girando" è la metafora. Tutta la lingua scritta consiste praticamente in una serie di metafore, più o meno concentrate, ora lunghe con paragoni e similitudini, ora immediate. Nel cinema tutto ciò non esiste".

Maria Teresa, Emma, Victoria, Elisa





Il Neorealismo è un movimento culturale nato e sviluppatosi in Italia durante e dopo la II Guerra Mondiale, quando in Italia la situazione di caos ispira la nascita di un nuovo movimento prima cinematografico e poi letterario, diffuso nella metà del Novecento. I neorealisti riprendono ideali del verismo ottocentesco e analizzano per di più la crisi economica del dopoguerra e la spartizione dell'Europa in est e ovest.  


Il neorealismo utilizza, nei romanzi, un linguaggio di facile comprensione per la massa popolare, ricorrendo a volte all'uso del dialetto per farsi leggere da un maggior numero di persone.
Forse fu il periodo più difficile per l'Italia nell'età moderna che ha avuto dei riflessi molto importanti sul cinema tra il 1943 e 1953.

Alcuni dei maggiori registi degli anni '40 furono Roberto Rossellini ("Roma Città Aperta"), Vittorio De Sica ("Ladri di Biciclette").

 Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, comunque riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. La situazione economica e morale del dopoguerra italiano sono i principali temi trattati nei film.
Loro riflettono le condizioni di vita, di speranza, di riscatto, di desiderio di lasciarsi il passato di disperazione, povertà e frustrazione alle spalle e di cominciare una nuova vita. Per avere una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana, i film venivano girati all'esterno e rendono perfettamente l'idea della situazione urbanistica di quel momento storico.

Joao Paulo, Elmer, Sara, Fernanda




Commedia all'italiana è il termine con il quale viene indicato un filone cinematografico sorto in Italia nella seconda metà degli anni 50 e sviluppandosi nei successivi anni 60 e 70. La sua data di nascita può risalire al 1958 con il film "I soliti ignoti" di Mario Monicelli. La grande guerra era già passata e nel boom economico in cui l'Italia si trovava, le persone erano più speranzose e ottimiste,avevano una voglia di crescere e di arricchirsi. In questo contesto i film (considerati la colonna vertebrale del cinema italiano) erano più leggeri e spensierati ma avevano anche una connotazione di amarezza perché raccontano sia il lato buono del fenomeno economico sia gli abbagli e le illusioni. I principali registi furono: Dino Risi ("Il sorpasso"), Pietro Germi ("Divorzio all'italiana") e Mario Monicelli ("La grande guerra").
Una citazione a parte la merita Alberto Sordi, considerato a ragione il massimo interprete della commedia all'italiana. Nasce a Roma nel 1920, è un attore cinematografico, doppiatore e regista italiano. Citiamo solo alcuni dei suoi principali film: "Sotto il sole di Roma" (1948), "Il segno di Venere" (1955), "La grande guerra" (1959), "Crime" (1960) "Detenuto in attesa di giudizio" (1971). Si è cimentato anche in ruoli drammatici, dove ha dato prova della sua versatilità di attore. Era un rappresentante soprattutto della romanità ma mirava a mettere in evidenza i difetti e le debolezze dell'italiano medio. È morto a Roma il 24 febbraio del 2003.
Yago, Daniel, Jonas, Yves





Lo Spaghetti western nacque nel 1964 e durò fino al 1978 e si originò dal Western. Questo viene prima di un periodo di condizioni pessime della popolazione. Generalmente i film erano filmati in Italia e Spagna e dopo qualche anno molti già erano famosi in gran parte dell`Europa. I film italiani molte volte erano minimalisti, perché non avevano denaro per fare dei begli scenari o per avere grandi attori. La principale differenza tra lo Western americano e quello italiano è che nel primo c`è una lotta tra il bene e il male e il bene trionfa sempre, nel secondo l'unica cosa che importa al protagonista sono cose personali, per lui non è sbagliato uccidere per denaro o per cose minime, una sorta di antieroe il cui unico profitto è il denaro. Il maggiore regista italiano in questo periodo fu Sergio Leone (Roma 1929-1989), un genio riconosciuto universalmente per i suoi straordinari film. Infatti, nonostante abbia diretto pochi film, la sua regia ha fatto scuola e ha contribuito alla rinascita del western negli anni Sessanta grazie a film come “Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più”,”Il buono, il brutto, il cattivo” che formano la cosiddetta trilogia del dollaro.
Fernando, Thiago, Mateus e Jonathan





Per certi aspetti, il cinema postmoderno e digitale si pone come una sorta di sintesi del cinema classico e di
quello della modernità. Da quest’ultimo riprende una certa volontà di sperimentazione, ponendosi come un tentativo di allargare i confini delle possibilità espressive del linguaggio cinematografico. Del cinema classico, invece, riprende la scelta di soggiogare il proprio spettatore nel flusso delle immagini e dei suoni del film. Le opere postmoderne appaiono spesso come evidenti prodotti di finzione (come erano quelli della Nouvelle Vague) ma più vicini all’idea di un giocattolo che di un testo talvolta un po’ troppo ermetico. Essi realizzano alla perfezione, portandola alle estreme conseguenze, l’idea hitchcockiana che i film non sono tanto dei «pezzi di vita» quanto dei «pezzi di torta». Si rivolgono a uno spettatore più smaliziato di quello del cinema classico, non nascondono la propria artificialità, ma ricorrono a un gioco di attrazioni e fuochi d’artificio (anche grazie all’uso del digitale) che immergono lo spettatore in un bagno di sensazioni, che può ricordare l’esperienza vissuta in un luna park o in un concerto rock (non a caso è stata coniata, come vedremo, la definizione di «film concerto»). Il cinema postmoderno (anche in molte sue varianti esplicitamente d’autore) è spettacolo a 360 gradi.
Bernard, Leonardo, Henrique



Classe I Liceo Scientifico
Prof. Riccardo Cassoli

1 commento:


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