L’idea principale è stata quella di
costruire una discussione intorno alla cultura cinematografica
italiana e intorno a tutti i temi che questa può trattare, la quale
terminerà, dopo uno studio approfondito, in un’esposizione
completa durante la Fiera della Cultura che la Fundação Torino
organizza ogni anno. Il blog agisce dunque come una sorta di appoggio
e di comunicazione su questa discussione.
In questo progetto abbiamo, insieme
agli studenti, l’ambizione di percorrere un cammino che vada dal
cinema classico, con contributi di grandi maestri del cinema, a
quello contemporaneo. La classe del I Liceo Scientifico lavorerà per
approfondire un film e il genere cui appartiene, analizzando i temi
principali individuati in:
-Il punto di vista dell’autore;
-Il messaggio del film e i suoi
significati;
-I simboli;
-I paragoni con il momento storico;
-L’espressione artistica;
Per il momento, pubblichiamo nel blog
il lavoro svolto in classe dagli alunni sulla storia dei generi del
cinema, un settore in cui, nell’immediato dopoguerra (anche grazie
alla costruzione degli studi cinematografici di Cinecittà) fino agli
anni Settanta, il cinema italiano è stata esempio e fonte di
ispirazione per molti registi di fama mondiale come ad esempio il
grande Stanley Kubrick.
Il Genere giallo, dedicato ai film di
suspence e polizieschi, nato negli anni 60, si sviluppa nel decennio
successivo, in Italia, con un carattere diverso, dando origine al
giallo horror, anche conosciuto come giallo all'italiana. Questo
genere è una perfetta fusione tra le atmosfere thriller e i temi
tipici del cinema horror. Generalmente è ambientato in grandi città
italiane, il mostro o l'assassino non sono mai esibiti e le vittime
preferite dal killer sono sempre belle donne. Il suo principale
regista, che diede successo internazionale al genere, è Dario
Argento. È un regista, sceneggiatore e produttore
cinematografico, noto internazionalmente come maestro del brivido.
Tra i suoi lavori più importanti Profondo rosso, L'uccello dalle
piume di cristallo, Opera, Le tre madri. Una sua caratteristica
principale è trasmettere nelle sue opere le proprie paure,
concentrandosi sui meccanismi del terrore e facendo sì che i suoi
film siano anche personali. Nei suoi film, il regista dichiara:"forse
il successo dei miei film è dovuto anche ad alcuni trucchi o
espedienti psicologici che utilizzo per rappresentare la paura,
associandola al ricordo che ognuno di noi porta dentro di sé, nel
proprio inconscio." La colonna sonora di questo genere consiste
in musiche che stimolano la paura e la psicosi dell'inconscio, come
le musiche del gruppo Goblins. Questa é una banda di rock
progressivo, nota in particolare nei film di Dario Argento.
Aline, Giulia, Luisa, Yasmin
Il Cinema d'Autore è nato alla fine
degli anni Cinquanta, ed é caratterizzato da tematiche esistenziali
che sono più introspettive che descrittive, estremamente attento
alle psicologie dei personaggi più che agli eventi. I registi più
importanti sono:
-Federico Fellini, che abbandonò
gli schemi narrativi tradizionali e adottò un universo circense
fantastico, di difficile comprensione al pubblico ma molto amato
dalla critica.
-Michelangelo Antonioni,
conosciuto come il maestro dell'alienazione e dell'incomunicabilità,
la sua cinematografia è lenta e riflessiva.
-Pier Paolo Pasolini iniziò nel
cinema con il film Accattone, e narrava del sottoproletariato, che
viveva senza speranza. Pasolini considerava il cinema un linguaggio
molto diverso dalle altre arti e sentiva il bisogno di essere
asciutto e di usare i mezzi più semplici. Come disse lui stesso: "La
grande difficoltà che uno scrittore deve affrontare per esprimersi
"girando" è la metafora. Tutta la lingua scritta consiste
praticamente in una serie di metafore, più o meno concentrate, ora
lunghe con paragoni e similitudini, ora immediate. Nel cinema tutto
ciò non esiste".
Maria Teresa, Emma,
Victoria, Elisa
Il Neorealismo è un movimento
culturale nato e sviluppatosi in Italia durante e dopo la II Guerra
Mondiale, quando in Italia la situazione di caos ispira la nascita di
un nuovo movimento prima cinematografico e poi letterario, diffuso
nella metà del Novecento. I neorealisti riprendono ideali del
verismo ottocentesco e analizzano per di più la crisi economica del
dopoguerra e la spartizione dell'Europa in est e ovest.
Il neorealismo utilizza, nei romanzi,
un linguaggio di facile comprensione per la massa popolare,
ricorrendo a volte all'uso del dialetto per farsi leggere da un
maggior numero di persone.
Forse fu il periodo più difficile per
l'Italia nell'età moderna che ha avuto dei riflessi molto importanti
sul cinema tra il 1943 e 1953.
Alcuni dei maggiori registi degli anni
'40 furono Roberto Rossellini ("Roma Città Aperta"),
Vittorio De Sica ("Ladri di Biciclette").
Il cinema neorealista è caratterizzato
da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e
lavoratrici, comunque riprese all'aperto, e utilizza spesso attori
non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle
primarie. La situazione economica e morale del dopoguerra italiano
sono i principali temi trattati nei film.
Joao Paulo, Elmer, Sara, Fernanda
Loro riflettono le condizioni di vita,
di speranza, di riscatto, di desiderio di lasciarsi il passato di
disperazione, povertà e frustrazione alle spalle e di cominciare una
nuova vita. Per avere una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana,
i film venivano girati all'esterno e rendono perfettamente l'idea
della situazione urbanistica di quel momento storico.
Joao Paulo, Elmer, Sara, Fernanda
Commedia all'italiana è il termine con
il quale viene indicato un filone cinematografico sorto in Italia
nella seconda metà degli anni 50 e sviluppandosi nei successivi anni
60 e 70. La sua data di nascita può risalire al 1958 con il film "I
soliti ignoti" di Mario Monicelli. La grande guerra era
già passata e nel boom economico in cui l'Italia si trovava, le
persone erano più speranzose e ottimiste,avevano una voglia di
crescere e di arricchirsi. In questo contesto i film (considerati la
colonna vertebrale del cinema italiano) erano più leggeri e
spensierati ma avevano anche una connotazione di amarezza perché
raccontano sia il lato buono del fenomeno economico sia gli abbagli e
le illusioni. I principali registi furono: Dino Risi ("Il
sorpasso"), Pietro Germi ("Divorzio all'italiana")
e Mario Monicelli ("La grande guerra").
Una citazione a parte la merita Alberto
Sordi, considerato a ragione il massimo interprete della commedia
all'italiana. Nasce a Roma nel 1920, è un attore cinematografico,
doppiatore e regista italiano. Citiamo solo alcuni dei suoi
principali film: "Sotto il sole di Roma" (1948), "Il
segno di Venere" (1955), "La grande guerra" (1959),
"Crime" (1960) "Detenuto in attesa di giudizio"
(1971). Si è cimentato anche in ruoli drammatici, dove ha dato prova
della sua versatilità di attore. Era un rappresentante soprattutto
della romanità ma mirava a mettere in evidenza i difetti e le
debolezze dell'italiano medio. È morto a Roma il 24 febbraio del
2003.
Yago, Daniel, Jonas,
Yves
Fernando, Thiago, Mateus e Jonathan
Per certi aspetti, il cinema
postmoderno e digitale si pone come una sorta di sintesi del cinema
classico e di
quello della modernità. Da quest’ultimo riprende una
certa volontà di sperimentazione, ponendosi come un tentativo di
allargare i confini delle possibilità espressive del linguaggio
cinematografico. Del cinema classico, invece, riprende la scelta di
soggiogare il proprio spettatore nel flusso delle immagini e dei
suoni del film. Le opere postmoderne appaiono spesso come evidenti
prodotti di finzione (come erano quelli della Nouvelle Vague) ma più
vicini all’idea di un giocattolo che di un testo talvolta un po’
troppo ermetico. Essi realizzano alla perfezione, portandola alle
estreme conseguenze, l’idea hitchcockiana che i film non sono tanto
dei «pezzi di vita» quanto dei «pezzi di torta». Si rivolgono a
uno spettatore più smaliziato di quello del cinema classico, non
nascondono la propria artificialità, ma ricorrono a un gioco di
attrazioni e fuochi d’artificio (anche grazie all’uso del
digitale) che immergono lo spettatore in un bagno di sensazioni, che
può ricordare l’esperienza vissuta in un luna park o in un
concerto rock (non a caso è stata coniata, come vedremo, la
definizione di «film concerto»). Il cinema postmoderno (anche in
molte sue varianti esplicitamente d’autore) è spettacolo a 360
gradi.
Bernard, Leonardo, Henrique
Classe I Liceo Scientifico
Prof. Riccardo Cassoli
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